Ero sicura che il titolo di questo bellissimo film di Ermanno Olmi, che racconta una notte in trincea durante la prima guerra mondiale, fosse di speranza: "torneranno i prati" nella mia mente voleva dire che la guerra sarebbe finita e si sarebbe nuovamente tornati a vivere in pace.
Non
è così, perchè è vero, non è questa la realtà.
"Torneranno
i prati" significa che tutto il dolore di quelle vite distrutte dalla
guerra sarebbe caduto nell'oblio di un futuro senza memoria. Lì dove la morte e
il terrore hanno sgretolato gioventù e speranze sarebbe cresciuta nuovamente
l'erba e il paesaggio divenuto di nuovo semplicemente bello e privo di
sofferenza. E nessuno avrebbe ricordato.
È
così per tutte le maledette guerre di ieri e di oggi.
Qualcuno a me molto caro ha sempre
detestato la storia: "Non serve a nulla", mi diceva,
"continuiamo a fare sempre i medesimi errori". Io invece continuo a
credere che possa servire la storia, certo non quella dei vincitori, ma quella
che esce dalla bocca di chi l'ha vissuta, la storia dei contadini, dei
lavoratori, dei nostri nonni. Serve soprattutto a noi, generazioni che
fortunatamente non hanno mai vissuto sulla propria pelle alcun conflitto armato
diretto, che ci sentiamo così estranee a questa realtà che continua a devastare
il nostro mondo.
Immagine tratta da: http://ilmanifesto.info/le-ombre-in-trincea-dei-traditi-della-storia/
la storia siamo noi, questo prato di aghi sotto il cielo...
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