sabato 25 ottobre 2014

Fermiamo il TAV metro per metro. Entro il 31 ottobre!


Il 31 ottobre scadrà il termine per l'acquisto collettivo di un terreno per un presidio NO TAV in Trentino. Con 30 euro possiamo divenire collettivamente proprietari di questa terra perché sia chiaro che molti cittadini non sono d'accordo e vogliono essere ascoltati. Io ho partecipato. Se volete maggiori informazioni consultate:
http://www.notavbrennero.info/attualita/28-09-14/il-31-ottobre-termina-la-campagna-lacquisto-collettivo-di-un-terreno-un-presidio

P.s: 30 euro sono il prezzo di due magliette prodotte da lavoratori sottopagati nello stabilimento vietnamita, cinese o bengalese di qualche grande azienda dell'abbigliamento occidentale. Possiamo rinunciare a questo consumo socialmente dannoso e partecipare a questa costruzione collettiva, no?




martedì 7 ottobre 2014

lavoro

Oggi per la prima volta nella mia vita mi sono sentita disoccupata. Che originalità, con tutte le persone disoccupate che ci sono, la mia non è certo una situazione inedita.
Eppure dopo un concorso andato male ho camminato per le strade di questa città che amo e odio da sei anni, e mi sono sentita estranea a tutto. Luci, negozi aperti, scaffali pieni, oggetti inutili, persone affannate, signore distinte oscillanti sui loro tacchi alti, colori. Tutto sembrava irraggiungibile e lontano, sebbene indesiderato. E ho avuto la conferma sensibile che questo mondo che ci siamo costruiti ed edifichiamo ogni giorno con rinnovata obbedienza fa di noi delle persone a una dimensione.
Accetterei qualsiasi lavoro in questo momento, metterei da parte i miei sogni, perché ho bisogno di autonomia, come tutti. E allora giù la testa, piegandosi a contratti vergognosi, concorrenza spietata, imbrogli, concorsi truccati, per arrivare alla carriera, alla prospettiva di vivere per lavorare. Certo, non tutti siamo affamati di potere, eppure ci rassegniamo a questa situazione, perché "c'é la crisi", perché ci hanno e ci siamo convinti che sia normale.
Dall'altra parte siamo bombardati da bisogni sempre nuovi e crescenti, creati per darci l'illusione di riempire i vuoti lasciati dall'assenza di una vita che possa essere considerata tale. 
Partecipiamo come ingranaggi piccoli ed ostinati a questo meccanismo degradante.

Stasera chi vive al mio fianco mi ha detto: "Pensare che tu mi abbia preparato la cena mi fa venire da piangere, perché so che io non avrei il tempo di farlo, e non è giusto. Sono stufo di vivere così". Stufo di un contratto che scade a dicembre, di un lavoro che ama ma che non gli permette di vivere se non fra mille calcoli e rinunce, dell'assenza di prospettive, dell'assenza totale di tempo per sé. Sta lavorando anche ora chi vive al mio fianco, mi ha detto che ne avrà per tutta la notte.

7 ottobre 2006: assassinio di Anna Politkovskaja, giornalista


Immagine tratta da http://andreariscassi.wordpress.com/2011/04/20/una-poesia-per-anna-politkovskaja/