venerdì 23 maggio 2014

Nessuna vergogna

Oggi non è un giorno qualunque. Come non lo sono molte altre giornate della storia della nostra insanguinata e corrotta patria. Come non è un giorno qualunque il 19 luglio. Come non lo è stato il giorno della morte di Roberto Mancini.
Leggo sul sito ufficiale della Presidenza della Repubblica il comunicato di Napolitano al convegno annuale della Fondazione "Giovanni e Francesca Falcone", ascolto alla radio le parole che pronuncia, senza nessuna vergogna. 
Egli ha scritto: "l'esempio di dirittura morale e di impegno coraggioso fino all'estremo sacrificio di Giovanni Falcone è stato e continua a essere fondamentale stimolo a resistere alle intimidazioni della mafia e a diffondere una rinnovata fiducia nello stato di diritto."
Oggi vorrei non dimenticare che quei sacrifici, quel coraggio, quella dirittura morale, quell'impegno e quel senso di giustizia sono stati da lui insultati e disonorati.  
Napolitano è lo stesso che nel 2012 sollevò il conflitto di attribuzione dinanzi alla Corte Costituzionale nei confronti della Procura di Palermo che stava indagando sulla trattativa Stato-mafia a causa delle intercettazioni che questa possedeva fra il Presidente e Nicola Mancino. Voglio ricordare che le intercettazioni furono distrutte. Voglio ricordare che questo è tutto tranne che rispetto per coloro che egli onora a parole. Vorrei un po' di senso di responsabilità, e molta vergogna. E magari avrei voluto delle dimissioni, non una rielezione.

1 commento: