martedì 8 luglio 2014

Il muro della vergogna e parole alle quali nessuno reagisce

Oggi Netanyahu ha annunciato che Israele sta considerando un possibile attacco terrestre nella Striscia di Gaza, oltre alla guerra di logoramento che già porta avanti da anni nel silenzio generale. 
I giornali radio ne parlano come se si trattasse di legittima difesa, senza un'ombra di indignazione o rabbia. Io invece sto scoppiando di rabbia. Non posso non sentire una sola parola da nessuno in Europa, in Italia, nel Mondo. Niente. Un muro di silenzio lungo anni e centinaia di chilometri.
Lungo almeno quanto il muro della vergogna, 700 km contrari al diritto internazionale, ma ancora esistenti.
Ecco quello che secondo me dovrebbe essere scritto sopra quel muro, prima di abbatterlo:



Abbatterlo e poi  fare finalmente quello che é giusto: creare due Stati e ridare la vita al popolo palestinese.

2 commenti:

  1. ridare vita e dignità a un popolo che da generazioni non conosce il significato della parola pace

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  2. il silenzio e l'impotenza. l'amarezza nel vedere che chi potrebbe fare qualcosa davvero, tace in assenza di una propria convenienza. quanto ci vorrà prima che le mani dei nuovi perseguitati possano provare di nuovo il sentimento di umanità nello stringerne altre diverse...tornano in mente le frasi del buon vecchio Dylan: "quanti mari dovrà attraversare una colomba bianca prima di poter riposare sulla sabbia?"...L'amaro in bocca è forte, la voglia di distruggere quei muri enorme. Complimenti per la scelta della frase

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